Coniugi finiscono all’ospedale per aver … Di tanto in tanto si legge su qualche quotidiano: «Coniugi finiscono all’ospedale per aver raccolto e mangiato la Mandragora, scambiandola per Bietola».
I casi che si verificano sono sporadici, soprattutto perché la Mandragora è abbastanza rara, ma certamente perché non sono molte le persone che conoscono le erbe eduli. Le erbe che si possono mangiare, cotte o crude, sono numerose, ma ormai ci siamo ridotti a cogliere gli Asparagi, le Bietole e la Cicoria, che spesso Cicoria non é. Ma in questo caso poco male! Può essere una Crepis, la Reichardia picroides, la Chondrilla juncea, allargando un po’ le ipotesi la Urospermum dalechampii, tutte erbe che, qualcuna cruda, ma tutte cotte, si possono mangiare. Tra la Mandragora e la Bietola, a prima vista una certa somiglianza c’è, entrambe presentano un cespo di foglie erette, verdissime, ma a ben guardare nel cespo della Bietola, spesso, inframmezzati alle foglie, secchi e rigidi svettano i vecchi rami dell’anno precedente. Le foglie della Mandragora sono ovato-oblunghe, corrugate sulla pagina superiore, sulla pagina inferiore la lamina fogliare presenta un marcato reticolo di nervature molto chiare, tutte comunicanti che, a marcarne i contorni, si forma un disegni d’effetto. Hanno il picciolo liscio, lungo la metà circa della foglia, senza peli e di colore verde pallido, sulla pagina superiore è completamente piatto, il lembo della foglia si assottiglia gradatamente fino a formare due sottili ali che accompagnano per un lungo tratto il picciolo. La sezione del picciolo è un perfetto semicerchio. Le foglie della Bietola sono da ovate a cordate il picciolo é lungo anche tre volte la foglia, spesso arrossato, sempre costoluto, la parte terminale del picciolo è concavo e il lembo fogliare lo accompagna solo per qualche centimetro, la pagina inferiore della foglia presenta una nervatura molto semplice. Detto ciò è bene ribadire che, chi non conosce queste erbe è bene che le bietole le compri al mercato!
Grazia Secci